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Effetto delle piante invasive della fascia ripariale sugli invertebrati acquatici
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La zona riparia è un habitat complesso che connette l’ambiente acquatico con quello terrestre regolandone i processi. La natura dinamica delle zone ripariali le rende particolarmente sensibili all’invasione da parte di piante non native, e quindi possono funzionare come vie di collegamento veloce per la diffusione di queste specie. L’impatto di queste piante è stato ampiamente dimostrato, e comprende una diminuzione della biodiversità, un’alterazione della rete trofica sull’ecosistema terrestre, ma anche effetti negativi su servizi ecosistemici come l’impollinazione e l’utilizzo ricreativo dei fiumi. In un recente articolo pubblicato su Freshwater Biology, Seeney e colleghi puntualizzano il fatto che piante fortemente invasive come Fallopia japonica e Impatiens glandulifera sono addirittura in grado di modificare la struttura della comunità macrobentonica e quindi potenzialmente anche la classificazione dello stato ecologico secondo quanto descritto nella Direttiva Quadro delle Acque (WFD). Lo studio ha dimostrato che laddove la copertura delle piante invasive era molto elevata, la diversità dei macroinvertebrati si riduceva fino a 33% rispetto alle aree di controllo, e questa riduzione si traduceva in un peggioramento qualitativo dello status ecologico. Seeney, A., Pattison, Z., Willby, N. J., Boon, P. J., & Bull, C. D. (2019). Stream invertebrate diversity reduces with invasion of river banks by non‐native plants. Freshwater Biology, 64(3), 485-496. |